Dicono di noi filosofi che siamo tipi poco pragmatici, troppo astrusi e speculativi. E allora ho deciso di stilare una lista, una guida pratica per una sopravvivenza pacifica. Si basa sulla mia esperienza di donna e di essere umano. Consiglio, a coloro che vogliono condurre un’esistenza serena, di seguire meticolosamente ogni regola.
- Non raccontate, per nessuna ragione al mondo, che mangiate di tutto senza ingrassare. Potreste trovarvi a parlare con uno che sta seguendo una dieta dal 1991 senza risultati, o con chi ha fatto giuramento di non guardarlo nemmeno in foto un carboidrato. Dovete affermare di fare enormi sacrifici a tavola o, quantomeno, avere il buon gusto di ingrassare almeno un po’.
- Non azzardatevi a dire che vi piace la carne o il pesce, o le uova o il miele, perché potreste urtare irrimediabilmente e in modo del tutto inconsapevole la sensibilità di un vegetariano o un vegano che vi vorrebbe proporre della quinoa a forma di prosciutto, e che vi condannerà per sempre come spregevoli assassini e cinici bevitori di latte.
- Se passeggiate tranquillamente per strada e un tizio vi fischia dall’auto, sentitevi oltremodo lusingate.
- Se lo stesso tizio (o un altro) vi corteggia e a voi non interessa, siatene comunque contente, e accettate con compiacimento attenzioni e complimenti non richiesti. A meno che non vogliate essere definite stronze, frigide o lesbiche.
- Se già siete carine, non vestitevi pure bene. O almeno non pettinatevi tutti i giorni. Altrimenti vi meritate, senza appello, i punti 3 e 4.
- Non sorridete troppo; perché, oltre ad attirare attenzioni sgradite, potreste anche sembrare poco serie. Si sa, il sorriso è già una provocazione. Parimenti non siate gentili né educate. Potreste essere fraintese.
- Tenete conto del fatto che se scegliete di seguire religiosamente il punto 6, potreste pericolosamente incorrere nella famigerata definizione di acida. Quindi cercate di sorridere senza sorridere davvero e siate affabili ma senza esserlo.
- Se in vostra presenza qualcuno si esibisce in discorsi omofobi o xenofobi, annuite con la testa e accettate di buon grado le sue teorie scientificamente comprovate sui musulmani terroristi, gli africani delinquenti e i gay pervertiti.
- Se avete un minimo di cultura, non mostratela, o rischiate di urtare la sensibilità di chi non ne ha e nemmeno fa niente per averne. Potreste anche correre il rischio di essere tacciati di superbia o presunzione. Usate solo vocaboli semplici e alla portata di tutti, o sembrerete arroganti e saputelli. E si sa, i saputelli non piacciono a nessuno.
- Non cercate di migliorarvi in alcun modo, per non suscitare inutili invidie e gelosie. Restate al vostro posto, siate mediocri.
- Sempre per scongiurare inutili rancori, evitate di gioire eccessivamente per un vostro successo. Anzi, evitate di gioire in generale. Che in molti, si godono di più le disgrazie. Se volete intrattenere conversazioni gradevoli, limitatevi quindi a raccontare di un vostro fallimento, di un incidente, di un vostro errore o di una brutta figura.
- Se incontrate una persona che amorevolmente rimembra le gesta di Mussolini, non osate in alcun modo definirla fascista, perché vi diranno che siete reazionari ed offensivi. D’altro canto accettate dalla suddetta persona l’affettuoso appellativo di bastardo comunista e magari anche con un sorriso. O forse no, per non incorrere nel punto 6.
- Imparate ad accettare compromessi, favoritismi, raccomandazioni e clientelismi, perché in Italia funziona così. Se proprio non volete accettarli, abbiate almeno il buon gusto di non criticare e di non protestare contro chi lo fa.
- Se assistete a quello che sembra un’ingiustizia o a un sopruso, fate finta di non aver visto né sentito nulla e godetevi beatamente la vostra giornata.
- Non siate troppo schietti, né troppo sinceri. Non dite mai chiaramente quello che pensate: vi fareste dei nemici. Specialmente se dite qualcosa di oggettivo e dimostrabile. Se proprio sentite la necessità di esporre un concetto concreto e veritiero, fate comunque attenzione che questo non contraddica qualcuno da cui potete ricevere dei favori, presenti o futuri.
Ora ve lo confesso: non sono riuscita ad attenermi a nessuno di questi punti, e alla vita quieta ho preferito le discussioni, le notti insonni, le proteste, i turbamenti. Peccato. Del resto noi filosofi, siamo tremendi. Scriviamo per due ore e poi, in un minuto, smentiamo tutto e ripartiamo daccapo. Magari con un’altra lista. Questa è la mia, giuro, e non la cambio. Almeno finché non ne stilerò un’altra.
- Mangiate quello che vi pare. Soprattutto carboidrati. Che chi non ne mangia o è depresso o è frustrato. (Mangiatene con parsimonia se siete diabetici).
- Se vi piacciono la carne, le uova, il latte, il miele, fregatevene dei vegani, che ogni idea vale quanto le altre. E a me, alla fine anche le carote fanno un po’ pena.
- Se un tizio abbassa il finestrino per fischiarvi, ignoratelo, avendo comprensione del fatto che qualcuno non è stato nemmeno sfiorato dal processo evolutivo. Personalmente mi concedo anche imprecazioni mentali o a bassa voce. Come quando urto il mignolo contro qualcosa, ma sono in presenza di minorenni.
- Accettate attenzioni solo se vi fanno piacere e non vi mettono a disagio. Rifiutate tutte le altre. Io, gli unici complimenti che accetto di buon grado sono quelli del mio compagno e del mio babbo. Gli altri mi imbarazzano o mi irritano, o mi indispongono. Se una persona non vi è gradita, diteglielo, con educazione, ma diteglielo. Meglio essere stronze che importunate. (L’appellativo di lesbica non lo considero un insulto).
- Cambiate il verbo e attenetevi al punto uno: vestitevi come vi pare, che non siamo nel Medioevo. Anche se a volte viene il dubbio.
- Sorridete quanto ne avete voglia e se venite fraintesi il problema è degli altri, non vostro.
- Esprimete sempre la vostra opinione, su qualsiasi argomento. È noto quanto non sopporti i razzisti e gli omofobi, gli intolleranti, i fascisti, e tutti quelli che si credono migliori di altri senza alcuna ragione.
- Siate felici di ogni vostra vittoria, siate felici delle sconfitte che vi fanno imparare, siate felici in generale. E comprendete la frustrazione degli altri, che magari non mangiano carboidrati dal 1991.
- Miglioratevi ogni giorno, e siate orgogliosi della vostra cultura, di qualunque natura sia. Mettetela in mostra, non nascondetela, che la sola cosa di cui vergognarsi è l’ottusa ignoranza.
- Protestate per ogni ingiustizia, sopruso, favoritismo, perché non è voltandosi dall’altra parte che si cambiano le cose. Certi sistemi si rivoluzionano solo non facendone parte.
- Siate sinceri, siate schietti, siate sempre dalla vostra parte, siate voi. Che io sono una stronza, acida, presuntuosa e comunista. Ma sono felice, perché mangio carboidrati, non ingrasso, dico quello che penso e sono sempre coerente con me stessa.
Credo di essere il meno indicato a commentare questo articolo, anche perchè comunque non sono mai stato un filosofo e sono ignorante in materia. Trovo che comunque la filosofia sia affascinante ma che necessiti di studio approfondito. E’ per questo motivo che mi sono trovato ad apprezzare i libri di Luciano de Crescenzo. Lo so, dai veri filosofi non è mai stato considerato molto ma ha comunque, se si pensa che con uno solo dei suoi libri ha venduto più di quanto tutti gli altri abbiano mai fatto con tutti i loro libri insieme, si capisce ben presto quanto il tema della filosofia accessibile (filosofia for dummy come la chiamo io) sia un tema di interessa per la stragrande maggioranza delle persone che leggono.